a.a. 2011-12
§
Docente: Michelina Anna Cortese
§
Luogo e orario di ricevimento: Mercoledì hh.
16.30-18.30 e lunedì mattina previo appuntamento via
mail presso il DAPPSI, v Vittorio Emanuele, 8, 3° piano
§
e-mail e recapito telefonico: cortese@unict.it; 095
70305213; 340 2991817
SSD
(SPS-09) |
Insegnamento
Corso integrato
Formazione e sviluppo
delle Risorse Umane e politiche del lavoro
Moduli 1° e 2° |
CFU
Tot. 12
di cui
6 |
TITOLI MODULI e TESTI DI
RIFERIMENTO |
Modulo 1°:
Testi: |
Lavoro e disuguaglianze sociali
Contenuti del 1°
modulo:
1.1
Lavoro e disuguaglianze sociali nel dibattito
sociologico contemporaneo
- L’analisi
delle disuguaglianze sociali: problemi di metodo e di definizione
teorica;
- Le
dimensioni delle disuguaglianze sociali;
- Le
trasformazioni del lavoro fra globalizzazione e individualizzazione
- Rischi
occupazionali e vulnerabilità nelle società postfordiste
1.2 Disoccupazione e
rischi sociali
-
Disoccupazione, povertà, esclusione sociale;
-
Disoccupazione e identità;
-
Disoccupazione e disuguaglianze di genere;
-
Disoccupazione e discriminazione per età.
1.3 Flessibilità del
lavoro e rischi di precarizzazione
- Conseguenze
sociali e costi umani dell’instabilità del lavoro;
- Strategie individuali e vissuti
dell’instabilità occupazionale;
- Flessibilità, corso biografico e
vita di coppia;
- Disuguaglianze territoriali e
modelli di flessibilità in Italia.
Per 1.1:
- C. SARACENO, A. SCHIZZEROTTO,
Introduzione. Dimensioni della disuguaglianza, in
A.
Brandolini, C.
SARACENO, A. SCHIZZEROTTO (a cura di),
Dimensioni della
disuguaglianza in
Italia: Povertà, salute, abitazione, Il
Mulino, Bologna, 2009, pp 9-19.
- A. K. SEN, La diseguaglianza,
Il Mulino, Bologna, 1994, pp 29-52; pp.62-69.
- F. DUBET, Integrazione, coesione
e disuguaglianze sociali, in “Stato e Mercato”, n.1, 2010,
pp. 33-58;
- M. PACI, Aggregazioni di classi e
società degli individui, in “Stato e Mercato”, n.1, 2010,
pp. 59-66;
- C. RANCI, Le nuove disuguaglianze
in Italia, Il Mulino, Bologna, 2002, pp 17-35; 319-339;
- E. REYNERI, Occupazione, lavoro e
disuguaglianze sociali nella società dei servizi, in
L. SCIOLLA (a cura di),
Processi e trasformazioni sociali. La
società europea dagli anni ses-
santa a oggi,
Roma, Editori Laterza, 2009, pp.39-64.
Per 1.2:
- N. NEGRI, C. SARACENO,
Povertà, disoccupazione ed esclusione sociale,
in “Stato e
mercato”, n.2, 2000, pp.
175-207.
- Saggi su un tema di
approfondimento scegliendo fra a) e b):
a)
Disoccupazione, identità e disuguaglianze
di genere
- JAHODA, P.F. LAZARSFELD, H.
ZEISEL, I disoccupati di Marienthal, Edizioni Lavoro,
Roma, 1986, pp.7-34;
- E. ZUCCHETTI, L. ZANFRINI,
Disoccupate per forza e per amore, Franco Angeli,
Milano, 2003, pp.77-175.
b)
I percorsi di transizione al lavoro dei
giovani
- A. SIMONAZZI, P.
VILLA, Le stagioni della vita lavorativa e
il tramonto del “sogno ame-
ricano” delle
famiglie italiane, in P.VILLA, a cura di,
Generazioni flessibili, Carocci, Roma,
2007, pp.26-38; pp. 46-47;
- M. FRANCHI, Strategie,
esperienze e apprendimenti nella transizione al lavoro, in
P.G. BRESCIANI, M.
FRANCHI, Biografie in transizione, Franco Angeli, Milano,
2006,
pp. 29-57.
- M. FRANCHI, Lunghezza e
qualità dei percorsi di transizione al lavoro dei laureati, in
“Sociologia del Lavoro”,
n. 1, 2007, pp. 145-158.
Per 1.3:
- P. BARBIERI, S. SCHERER, Vite
svendute, in “Polis”, n.3, 2007, pp.431-459;
- M. AVOLA, La
differenziazione dei modelli territoriali di instabilità del lavoro
in Italia, in
R. PALIDDA, a
cura di, Vite flessibili, Franco Angeli, Milano, 2009,
pp.15-51;
- Saggi su un tema di
approfondimento scegliendo fra c), d), e):
c) Costi
umani e vissuti dell’instabilità del lavoro
- R. SENNET, L’uomo
flessibile, Feltrinelli, Milano, 2000, pp. 9-29;
- G. FULLIN, Vivere
l’instabilità del lavoro, Il Mulino, Bologna, 2004, pp.37-49;
pp.79-211
d)
Istruzione, flessibilità e qualità del lavoro
- A. CORTESE,
Lavori poveri per giovani istruiti. La costruzione
microsociale del mercato
fluido,
in “Inchiesta” n.149, 2005, pp. 62-95;
- E. REYNERI, I giovani
istruiti e la difficile ricerca di un lavoro qualificato, in
“Italianieuropei”, ottobre
2010, pp. 74-81.
e) Flessibilità e vita di coppia
- S.
Piccone Stella , Introduzione,
in S. Piccone Stella,
a cura di, Tra un lavoro e
l’altro, Carocci, Roma, 2007,
pp.9-28;
- F. Zajczyk, B.BORLINI,
Vivere in complexcity, in
S. Piccone Stella,
a cura di, Tra
un lavoro e
l’altro, Carocci, Roma, 2007, pp.131-156. |
Modulo 2°:
Testi:
|
Analisi
comparata delle politiche del lavoro
Contenuti del 2° modulo:
2.1
Le politiche di regolazione del lavoro in Europa: modelli nazionali a
confronto
- Le
principali tipologie di politiche del lavoro
- La
strategia europea per l’occupazione e l’obbiettivo della flexicurity
-
Modelli nazionali di regolazione del lavoro in Europa.
2.2 Le politiche del
lavoro in Italia
- L’evoluzione
storica delle politiche del lavoro in Italia
- I tratti
originari del modello italiano di regolazione pubblica del lavoro
- La riforma
“incompiuta” del sistema di regolazione del lavoro negli anni novanta
- La strategia di
flexicurity in Italia: criticità e prospettive.
Per 2.1:
- R. PEDERSINI,
Quale flexicurity? Studi e politiche su flessibilità e sicurezza,
in “Sociologia del
Lavoro”, n.114,
2009, pp.125-138;
- R. LODIGIANI,
Welfare attivo. Apprendimento continuo e nuove politiche del lavoro in
Europa,
Trento , Erickson,
2008, pp.53-68; pp. 95- 162;
- A. CORTESE,
a cura di, Modelli nazionali di regolazione
del lavoro e flexicurity in Europa,
schede didattiche
consultabili sul sito del corso di laurea
Per 2.2:
- M. FERRERA, Le
politiche sociali, Il Mulino, Bologna, 2006, pp.11-22; pp. 38-50;
pp.113-169;
- G. CROCE,
Le riforme parziali del mercato del lavoro e la flexicurity in
Italia in CNEL, Il lavoro
che cambia,
Roma, 2009 pp.79-108.
- M. PACI, Nuovi
lavori, nuovo welfare, Il Mulino, Bologna, 2005, pp.181-206;
pp.211-216.,
Letture di
approfondimento facoltative:
- COMMISSIONE
EUROPEA, Verso principi comuni di flessicurezza, COM 2007,
consultabile sul
sito del corso di
laurea
- B. CARUSO,
C. MASSIMINIANI, Prove di democrazia in
Europa: la flessicurezza nel lessico
ufficiale
e nella pubblica opinione europea, in “WP
CSDLE M. D’Antona”,n.59,2008.pp.1-20.
- S. PIRRONE,
P. SESTITO, Gli indirizzi della regolazione e
delle politiche del lavoro: rico-struzione storica e questioni aperte,
in CNEL, Il lavoro che cambia, Roma, 2009,
pp.109- 157.
- I. REGALIA, a
cura di, Regolare le nuove forme di impiego, Franco Angeli,
Milano, 2009,
pp. 71- 95,
151-153, 248-252, 269-309; schede didattiche consultabili sul sito del
corso di laurea
su “Esperienze di
regolazione locale del lavoro” |
Breve descrizione del Corso:
Il 1° e
il 2° modulo del corso saranno dedicati:
- alla
spiegazione dei meccanismi di disuguaglianza che si strutturano sul
mercato del lavoro e nell’occupazione nella realtà contemporanea;
-
all’analisi comparata dei principali modelli nazionali di regolazione
del lavoro in Europa, con una particolare attenzione al caso
italiano e alle tendenze di mutamento veicolate dalla Strategia
Europea per l’Occupazione (dalla valorizzazione delle politiche attive
del lavoro alla strategia di flexicurity). |
§
Obiettivi formativi dell’insegnamento e indicatori dei
risultati attesi
(congruenti con gli obiettivi generali del Corso di Laurea):
I
principali obbiettivi formativi dei primi due moduli dell’insegnamento
riguardano l’ampliamento delle conoscenze teoriche e metodologiche
degli studenti e il potenziamento delle loro capacità di analisi
finalizzate all’interpretazione delle dinamiche occupazionali e alla
valutazione delle politiche di regolazione del lavoro.
Più
analiticamente, in relazione a:
-
Conoscenze e capacità
di comprensione,
sarà approfondita la conoscenza di teorie e metodi della Sociologia
Economica e del Lavoro per la spiegazione delle dinamiche
occupazionali, delle disuguaglianze sociali, dei differenti modelli di
regolazione pubblica dei processi economici, delle politiche del
lavoro; su questi temi si solleciterà la comparazione fra i contributi
della Sociologia e quelli dell’Economia, del Diritto del Lavoro e
della Psicologia sociale;
-
Capacità di applicare
conoscenze e comprensione
saranno sviluppate attraverso: l’analisi secondaria di dati e
risultati di ricerche condotte con metodologie quantitative o
qualitative sui temi di approfondimento dell’insegnamento; la
classificazione e l’interpretazione di fonti documentarie; l’analisi
di dati istituzionali;
-
Autonomia di giudizio
e capacità critiche dello studente saranno sollecitate, in generale,
attraverso la valutazione e il confronto fra contributi interpretativi
diversi sulle stesse tematiche e, specificatamente, nella valutazione
di strategie e strumenti di regolazione del lavoro adottati da diversi
paesi europei in una prospettiva comparata;
-
Abilità comunicative
degli studenti saranno sviluppate soprattutto sollecitandoli a
utilizzare strumenti informatici per la ricerca di dati statistici e
bibliografici e per comunicare ai colleghi e al docente le conoscenze
acquisite attraverso relazioni ed elaborati costruiti
appropriatamente;
-
Capacità di
apprendimento
verranno potenziate suggerendo l’utilizzo di tecniche
consolidate di lettura, comprensione e sintesi di un testo e
proponendo costantemente riferimenti a conoscenze acquisite
nell’ambito di altri insegnamenti, a esperienze dirette, a
informazioni mediatiche, riconducibili alle tematiche del corso per
trarne una comprensione più articolata. |
§
Obiettivi formativi (EN) - Learning outcomes:
(Knowledge and understanding: Applying knowledge and understanding:
Making judgments: Communication skills:
Learning skills:).
The main expected learning outcomes
of the first two parts of the course will be to strengthen the
theoretical and methodological knowledge of the students and their
analytical skills in order to give them the tools to interpret the
dynamics of labour market and evaluate the employment policies.
In particular, with respect to:
- Knowledge and understanding
abilities: we will focus on the theories and the methods of
Economic and Labour Sociology to explain the dynamics of employment,
the social disparities and the different models of public regulation
of economic processes and employment policies; on these topics we will
compare the contributions given by Sociology with those given by
Economics, Labour Law, Political Science and Social Psychology;
- Applying knowledge and
understanding: these will be developed through the secondary
analysis of the data and of the results of both quantitative and
qualitative research on the topics chosen for the course; through the
classification and interpretation of documentary sources; through the
analysis of institutional data.
- Making judgments: critical
capacities of the student will be encouraged, in general, through the
evaluation and comparison of different interpretative contributions on
the same topics, specifically, through the evaluation in a comparative
perspective of labour regulation strategies and instruments adopted by
different countries.
- Communication skills: these
will be developed by encouraging the student to use electronic sources
of statistical data and bibliographic references and to communicate
the acquired knowledge through essays and presentations.
- Learning skills:
these will
be strengthened by suggesting the use of well-established techniques
of reading, understanding, and synthesizing a written text and by
constantly referring to concepts learnt in other courses, to direct
experience and to media information about topics related to those of
the course in order to get a broader understanding of the various
aspects of the topic. |
§
Reading list:
C. SARACENO, A. SCHIZZEROTTO,
Introduzione. Dimensioni della disuguaglianza, in A.
Brandolini, C. SARACENO,
A. SCHIZZEROTTO (a cura di), Dimensioni della disuguaglianza in
Italia: Povertà, salute, abitazione, Il Mulino, Bologna, 2009, pp
9-19.
- A. K. SEN, La diseguaglianza,
Il Mulino, Bologna, 1994, pp 29-52; pp.62-69.
- F. DUBET, Integrazione, coesione e
disuguaglianze sociali, in “Stato e Mercato”, n.1, 2010, pp.
33-58;
- M. PACI, Aggregazioni di classi e
società degli individui, in “Stato e Mercato”, n.1, 2010, pp.
59-66;
- C. RANCI, Le nuove disuguaglianze
in Italia, Il Mulino, Bologna, 2002, pp 17-35; 319-339;
- E. REYNERI, Occupazione, lavoro e
disuguaglianze sociali nella società dei servizi, in L. SCIOLLA
(a cura di), Processi e trasformazioni sociali. La società europea
dagli anni sessanta a oggi, Roma, Editori Laterza, 2009, pp.39-64.
- N. NEGRI, C. SARACENO, Povertà,
disoccupazione ed esclusione sociale, in “Stato e mercato”, n.2,
2000, pp. 175-207.
- P. BARBIERI, S. SCHERER, Vite
svendute, in “Polis”, n.3, 2007, pp.431-459;
- M. AVOLA, La differenziazione dei
modelli territoriali di instabilità del lavoro in Italia, in R.
PALIDDA, a cura di, Vite flessibili, Franco Angeli, Milano,
2009, pp.15-51;
- R. PEDERSINI, Quale flexicurity?
Studi e politiche su flessibilità e sicurezza, in “Sociologia del
Lavoro”, n.114, 2009, pp.125-138;
- R. LODIGIANI, Welfare attivo.
Apprendimento continuo e nuove politiche del lavoro in Europa,
Trento , Erickson, 2008, pp.53-68; pp. 95- 162;
- A. CORTESE, a cura di, Modelli
nazionali di regolazione del lavoro e flexicurity in Europa,
schede didattiche consultabili sul sito del corso di laurea
- M. FERRERA, Le politiche sociali,
Il Mulino, Bologna, 2006, pp.11-22; pp. 38-50; pp.113-169;
- G. CROCE, Le riforme parziali del
mercato del lavoro e la flexicurity in Italia in CNEL, Il
lavoro che cambia, Roma, 2009 pp.79-108.
- M. PACI, Nuovi lavori, nuovo
welfare, Il Mulino, Bologna, 2005, pp.181-206; pp.211-216.
-Essays
on two special topics to be chosen among a), b), c), d), e):
a) Unemployment, Identity and Gender
Disparities
- JAHODA, P.F. LAZARSFELD, H. ZEISEL, I
disoccupati di Marienthal, Edizioni Lavoro, Roma, 1986, pp.7-34;
- E. ZUCCHETTI, L. ZANFRINI,
Disoccupate per forza e per amore, Franco Angeli, Milano, 2003,
pp.77-175.
b)
Employment transition paths of the youths
- A. SIMONAZZI, P. VILLA, Le stagioni della
vita lavorativa e il tramonto del “sogno americano” delle famiglie
italiane, in P.VILLA, a cura di, Generazioni flessibili,
Carocci, Roma, 2007, pp.26-38; pp. 46-47;
- M. FRANCHI, Strategie,
esperienze e apprendimenti nella transizione al lavoro, in P.G.
BRESCIANI, M. FRANCHI, Biografie in transizione, Franco Angeli,
Milano, 2006, pp. 29-57.
- M. FRANCHI, Lunghezza e
qualità dei percorsi di transizione al lavoro dei laureati, in
“Sociologia del Lavoro”, n. 1, 2007, p. 145-158.
c)
Human costs of employment instability
- R. SENNET, L’uomo flessibile,
Feltrinelli, Milano, 2000, pp. 9-29;
- G. FULLIN, Vivere
l’instabilità del lavoro, Il Mulino, Bologna, 2004, pp.37-49;
pp.79-211.
d) Education, flexibility
and job quality
- A. CORTESE, Lavori poveri per giovani
istruiti. La costruzione microsociale del mercato fluido, in
“Inchiesta” n.149, 2005, pp. 62-95;
- E. REYNERI, I giovani
istruiti e la difficile ricerca di un lavoro qualificato, in “Italianieuropei”,
ottobre 2010, pp. 74-81.
e) Flexibility and the married
life
- S. Piccone Stella ,
Introduzione, in S. Piccone
Stella, a cura di, Tra un lavoro e l’altro, Carocci,
Roma, 2007, pp.9-28;
- F.
Zajczyk, B.BORLINI, Vivere in
complexcity, in
S. Piccone Stella, a
cura di, Tra un lavoro e l’altro, Carocci, Roma, 2007,
pp.131-156. |
§
Metodo didattico:
x
Lezioni frontali |
x Seminari |
x
Presentazioni |
□ Laboratori |
□ Altro |
Gli
obbiettivi formativi saranno perseguiti utilizzando strumenti
didattici tradizionali, come lezioni frontali e seminari, aperti a un
costante dialogo con gli studenti che saranno sollecitati ad una
partecipazione attiva e alla presentazione di relazioni ed elaborati
individuali o di gruppo sui temi affrontati nell’ambito
dell’insegnamento. |
□ Scritto |
x Orale |
x Presentazione
essay |
□ Altro |
§
Metodo di valutazione delle
competenze acquisite:
a.a. 2011-2012
-
Docente:
ARCIDIACONO DAVIDE LUCA
-
Luogo e
orario di ricevimento: Lunedi: 9-11 e
Mercoledi: 15-18
-
e-mail e recapito telefonico:
arcida@tiscali.it; 3485535462
SSD
(SPS-09) |
Insegnamento
Formazione sviluppo
delle Risorse Umane e politiche del lavoro |
CFU
3 |
TITOLI MODULI e TESTI DI
RIFERIMENTO |
Modulo 1:
Testi: |
Analisi comparata dei sistemi nazionali di
formazione
-Barone C., Schizzerotto A.,
Sociologia dell’istruzione, Il Mulino, 2006, cap. 1-2-3
-Regini M., I mutamenti dei
sistemi formativi nelle regioni europee, in Modelli
di Capitalismo, Laterza, pp.71-93
-Ballarino G., Sistemi
formativi e mercato del lavoro, in Regini M., La
sociologia economica contemporanea, Laterza, pp.231-257
- Regini M., Rostan M., Moscati
R., Torri d'avorio in frantumi? Dove vanno le università
europee, Il Mulino, cap. 1
-Costa G., Gianecchini M.,
Risorse Umane:persone relazioni e Valore, McGraw-Hill, 2009,
cap.9 |
Modulo 2:
Testi:
|
Concetti e metodi della
formazione e gestione delle R.U.
Bonazzi G.
Storia del Pensiero Organizzativo, Franco Angeli, 2008, cap
2-3-4-11-18;
Costa G., Gianecchini M.,
Risorse Umane:persone relazioni e Valore, McGraw-Hill, 2009,
cap 1-2-3-4-5-6-7-8-10-12-13 |
Descrizione del Corso:
Il corso mira ad approfondire,
innanzitutto, l’analisi dei sistemi formativi in un’ottica
comparata. In particolare si cercherà di fare riferimento
all’importanza e alle implicazioni della prospettiva del life
long learning per affrontare le nuove sfide della competitività.
Inoltre si prenderanno in esame le implicazioni
teorico-strategiche e le applicazioni operative
dell’implementazione di una sistema di gestione delle risorse
umane in azienda, evidenziando il rapporto tra questo e
competitività performance sul mercato. In particolare si partirà
dalle teorie organizzative che hanno promosso lo sviluppo di un
modello manageriale orientato alla valorizzazione delle risorse
umane per poi analizzare i diversi modelli gestionali ed
organizzativi del personale. Si approfondiranno, poi, specifiche
politiche aziendali: dall’analisi del fabbisogno, ai processi di
selezione, formazione e retribuzione del personale. Infine, si
approfondirà il rapporto tra politiche del personale e
sistemi di valutazione delle performance e del clima
organizzativo. |
§
Obiettivi formativi
dell’insegnamento e indicatori dei risultati attesi (congruenti con
gli obiettivi generali del Corso di Laurea):
Comprensione dei sistemi
educativi in un’ottica comparata
Comprensione della prospettiva del
life long learning
Comprensione dell’organizzazione
della formazione continua nei contesti aziendali
Comprensione dei problemi e delle
criticità del rapporto tra sistemi organizzativi e risorse
umane;
Conoscenza del linguaggio tecnico
aziendale relativo alla gestione delle risorse umane;
Conoscenza degli strumenti e delle
tecniche aziendali inerenti la gestione delle risorse umane. |
§
Obiettivi formativi (EN)
- Learning outcomes:
(Knowledge and understanding:
Applying knowledge and understanding:
Making judgments: Communication skills:
Learning skills:).
Capacità
di contestualizzare e analizzare il rapporto esistente tra
sistemi formative e mercato del lavoro
Capacità di analisi dei problemi
aziendali relativi alla gestione delle risorse umane;
Capacità applicativa di strumenti
operativi legati alla funzione HR;
Comprensione del rapporto tra
performance, valutazione, carriera, miglioramento dei processi.
Comprensione della rilevanza del
paradigma della comunicazione organizzativa e dei processi di
comunicazione interna. |
§
Reading list:
-Bednarz
F., It’s a long way to Copenaghen.
Modelli di formazione professionale in Europa,
in “La Rivista di politiche sociali”, n. 4, 2006.
-Bolognini B., L’analisi del
clima organizzativo, Carocci, 2006
-Cortese C.,Del Carlo A.,
Selezione del personale: dalla ricerca all’inserimento in
azienda, Raffaele Cortina Editore, 2008.
-Verna M.A., Fare la differenza
con le risorse umane, Franco Angeli, 2007.
-Solari L., La gestione delle
risorse umane. Dalla teoria alle persone, Carocci, 2004. |
§
Metodo didattico:
Lezioni Frontali
Simulazioni in classe
Esercitazioni
Analisi di casi aziendali |
□
Lezioni frontali |
□
Seminari |
□
Presentazioni |
□
Laboratori |
□
Altro |
§
Metodo di valutazione
delle competenze acquisite:
□
Scritto |
□
Orale |
□
Presentazione essay |
□
Altro |
|